Contro la discriminazione di genere

 

25 novembre  

Winnicott afferma che il comportamento violento deriva da un Sé estremamente fragile, che non ha avuto un adeguato riconoscimento dei propri bisogni, non ha sperimentato relazioni “sufficientemente buone”, pertanto non ha sviluppato la capacità di gestire l’angoscia che viene così elaborata attraverso l’agire violento. La violenza e il pregiudizio rappresentano un tentativo di difendersi dall’angoscia interna e, spesso, diventano l’unica risposta che i ragazzi trovano per affrontare la paura e che negli adulti si esplicita nell’incapacità di esprimere in maniera sana i propri bisogni e le proprie emozioni.

Per questo motivo è fondamentale, per una società educante e nello specifico per la scuola, aiutare i ragazzi a conoscere e sviluppare le proprie risorse; formarli alla cultura del rispetto e della valorizzazione delle differenze di genere e alla tutela della diversità; trasmettere loro una consapevolezza maggiore riguardo alla responsabilità delle proprie azioni compiute e alla consapevolezza dei sentimenti. Educare per acquisire comportamenti pro sociali contribuisce significativamente a un armonico sviluppo personale e sociale, e in maniera indiretta, alla salvaguardia dei diritti umani.

In quest’ottica l’Istituto Cezzi De Castro Moro ha avviato varie attività per contrastare la discriminazione di genere al fine di educare al genere come forma di prevenzione contro la violenza sulle donne:

  • incontro con il dott. Motta procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lecce;
  • realizzazione del manifesto “Mettiamoci la faccia” ideato e realizzato dall’Associazione Astrea con la quale l’Istituto è in rete;
  • incontri di riflessione e di sensibilizzazione con la dott.ssa Meo, responsabile della sezione anticrimine di Lecce;
  • realizzazione di componimenti poetici e condivisione tra allievi;
  • lettura e considerazioni sul libro “Mi chiamo Eva”, storie reali di donne che hanno subito violenza, dell’avvocato Maci; e su “A nuda Voce”, storie di operaie, le tabacchine, dell’autore Coriano;
  • raccolta di pensieri e di riflessioni a cura di alcune allieve.