La scuola, “quando per caso s’abbandona” - ORIENT@SCUOLA
L’adesione e l’inserimento nel PTOF dei progetti legati alla Missione 4 del PNRR sono deliberati sia dal Collegio dei Docenti sia dal Consiglio di Istituto:
- M4 C1 I 1.4 – Riduzione dei divari territoriali – Azioni di prevenzione e contrasto alla dispersione scolastica
- Titolo: La scuola, “quando per caso s’abbandona” - ORIENT@SCUOLA
La dispersione è un disagio del sistema scolastico che si trascina da lungo tempo; i dati su questo fenomeno multiforme, costituito da diverse variabili (condizioni socio-culturali della famiglia, irregolarità nel percorso scolastico, dinamiche soggettive dell’alunno), non cessano di stupire e si fa ancora poco per farli decrescere. Ciò premesso, al fine di valutare il problema della dispersione scolastica nell’Istituto e progettare e attuare percorsi proficui di prevenzione e contrasto, si è avviata una accurata analisi sia delle risorse del territorio a cui l’istituto appartiene, evidenziando le caratteristiche economiche e della popolazione residente, sia della popolazione scolastica e degli esiti degli studenti, come riportato anche nel RAV d’Istituto. L’incrocio di questi dati permette di avere una fotografia più reale del contesto scolastico e di fissare, dunque, come finalità prioritaria di codesto progetto il contrasto, in ottica preventiva, della dispersione scolastica nascosta, fenomeno rappresentato dagli studenti che, pur non disertando i banchi, al termine del ciclo di studi maturano competenze di base minime che possono comportare conseguenze molto negative nel loro avvenire: difficoltà economiche, perdita di opportunità lavorative, esclusione sociale. Contrastare la dispersione implicita vuol dire far fronte contestualmente al problema più grave ad essa connesso: l’analfabetismo funzionale che rende incapaci di intervenire attivamente e consapevolmente nella società. La scuola, principale agenzia educativa e formativa delle nuove generazioni, si assume un’importantissima responsabilità: insegnare ai ragazzi, oltre alle nozioni, a relazionarsi con gli altri, a vivere nella comunità, a crescere e a diventare cittadini dotati di senso civico. Obiettivo generale del progetto è creare le condizioni didattiche perché lo studente che mostra fragilità motivazionali e/o disciplinari si orienti progressivamente da sé: l’alunno ha, infatti, fiducia in se stesso quando ritiene di disporre di un repertorio sufficiente di competenze, quando è soddisfatto nel valutarle in riferimento al rendimento scolastico, quando realizza comportamenti nella speranza del successo e non sperimenta ansia nelle situazioni scolastiche. In questa proposta progettuale emerge, quindi, la figura del docente come “coach -mentor”, incaricato di “accompagnare” l’alunno che chiede di essere guidato sul percorso verso la conoscenza e lo sviluppo di competenze da spendere nella società e nel mondo del lavoro.
Obiettivi specifici del progetto sono:
- Individuare i casi di disagio scolastico con particolare attenzione anche ai “segnali flebili”, indicatori importanti del potenziale rischio di abbandono scolastico;
- Stimolare la motivazione allo studio e garantire la possibilità di colmare i gap formativi;
- Promuovere il recupero, il consolidamento e il potenziamento delle conoscenze, considerando che le fragilità interessano principalmente gli studenti del primo biennio e sono dovute probabilmente alle difficoltà nel passaggio da un livello di istruzione più basso a uno più alto;
- Individuare strategie efficaci sul piano comunicativo-relazionale e della prassi educativa;
- Migliorare e arricchire l’offerta educativa coinvolgendo nella vita scolastica le famiglie (soprattutto quelle interessate da problematiche sociali, culturali, economiche) e altri soggetti del territorio.